
Nella mia fuggente notte, ahimè!
Forugh Farrokhzad, Il vento ci porterà con sé
I l vento dà udienza alle foglie degli alberi.
Sono nata e cresciuta in Iran.
Ho studiato arte all’università della mia città e lì, per circa due anni, ho frequentato un gruppo di studio, formato in maniera spontanea da noi studentesse. Eravamo “I Fiori Gialli” (Gol-e-zard گل زرد ). Per distinguerci ci piaceva cingerci i capelli con un piccolo fiore giallo spontaneo che raccoglievamo nei prati. Erano anni di grandi sogni, speranze e profonde amicizie.

Finiti gli studi con alcune di loro ho lavorato come responsabile per un laboratorio artistico del comune della mia città. Era uno dei sogni che diveniva realtà: lavorare nel mondo dell’arte e farlo ancora al fianco dei miei cari “fiori gialli”.
Ma nel frattempo eravamo cresciute, le nostre vite cominciavano a porci di fronte a bivi e scelte, a volte inaspettate o da sempre desiderate, e la mia scelta è stata quella di andare.
Prima a Tehran e poi infine in Italia, inseguendo un altro grande sogno che mi accompagnava sin da bambina.
Il vento ci ha portato via.
Questo lavoro è un omaggio a loro, ai miei amati “fiori gialli”, ai loro sorrisi e a quell’ energia giovanile che mai dimenticherò. È un viaggio a ritroso nei ricordi, la voglia di ricostruire trame, volti, spazi, attimi e frammenti di una vita che spesso mi appare “altra” e lontana, a volte invece cosi intensamente vicina.










Opera di una bellezza commovente